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Diageo plc è una multinazionale inglese operante nel settore delle bevande alcoliche e fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di Londra.[1][2]. Il gruppo è nato nel 1997 dalla fusione di due compagnie: la britannica GrandMet e l'irlandese Guinness Plc.[3]Il gruppo fu fondato a seguito della volontà da parte del management delle due compagnie di unire i loro business in un'unica grande conglomerata che sarebbe divenuta la prima compagnia a livello mondiale per quote di mercato nel settore delle bevande alcoliche. Grand Metropolitan era stata a sua volta creata nel 1962 come Grand Metropolitan Hotels Ltd., in quanto aveva originariamente cominciato ad operare nel 1934 come catena alberghiera; dopo l'acquisizione del produttore di bevande alcoliche e vinicole International Distillers & Vintners nel 1973 mutò ragione sociale e concentrò il suo business nel settore delle attività rilevate. Nel corso degli anni aveva rilevato aziende storiche del settore bevande alcoliche italiano, quali Cinzano nel 1992[4](dopo essere già entrata nel 25% del capitale della società italiana nel 1985)[5] e Buton (azienda produttrice del brandy Vecchia Romagna) nel 1993.[6] Aveva inoltre rilevato compagnie fuori dal suo perimetro industriale, come il produttore di tabacco americano Liggett Group Inc. (proprietario del brand di sigarette Liggett & Myers) nel 1980, e nel 1988 il gruppo alimentare americano Pillsbury Co., all'epoca proprietaria del brand di gelati Haagen-Dazs e della catena di fast food Burger King.[7] Dopo la dismissione negli anni novanta delle sue attività nel settore dei pub, il gruppo decise di stringere l'accordo di fusione con Guinness plc., società anglosassone (fondata in Irlanda da Arthur Guinness come St. James's Gate Brewery nel 1759 e poi trasferitasi in Inghilterra nel 1932 a seguito di un decreto governativo sul controllo delle aziende private) proprietaria dell'omonimo marchio leader mondiale della birra; nel 1997 i chairmen delle due compagnie si accordarono per generare la compagnia, la cui prima denominazione pensata fu GMG Brands.[3][8] La creazione della nuova entità fu però osteggiata dalla LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton SA di Bernard Arnault, azionista di minoranza col 14,2% della Guinness (che a sua volta possedeva il 34% di Moët Hennessy, la divisione champagne e cognac di LVMH), in quanto la partecipazione di LVMH nella nuova compagnia sarebbe stata ridotta al 7%, proponendo un piano alternativo di fusione nel quale sarebbero state coinvolte anche le attività nel settore del suo gruppo.[9] La proposta fu però respinta dagli azionisti e LVMH si accontentò di una partecipazione del 10,89% più un posto nel consiglio d'amministrazione nella neocostituita Diageo. Successivamente, alla fine del 1998, Arnault decise di dimettersi dal cda della società e di cedere la sua partecipazione.[10][11] Nel 1999 Diageo cede il brand Cinzano (insieme al marchio greco Ouzo 12 e marche minori del settore alcolici nel mercato brasiliano) al Gruppo Campari;[12] inoltre sul mercato italiano cede anche la Buton ed il marchio di brandy Vecchio Romagna alla Montenegro s.r.l. (entrambi i marchi italiani prima della fusione dei gruppi in Diageo erano stati rilevati da Grand Metropolitan), società produttrice dell'omonimo amaro.[13] Nel 2000 viene venduta attraverso uno scambio azionario la Pillsbury Company (anch'essa società precedentemente di proprietà di Grand Met) con i relativi marchi Häagen-Dazs, Géant Vert e Old El Paso alla General Mills: contestualmente Diageo rileva il 33% del gruppo alimentare statunitense.[14] nel 2002 la catena di fast food Burger King viene ceduta un consorzio di private equity guidato da Texas Pacific Group, per un valore di 1,5 miliardi di dollari.[15] Nel 2007 Diageo rileva il 43% del capitale di Sichuan Chengdu Quanxing Group of China, società cinese produttrice del baijiu (una bevanda alcolica locale tradizionale) attraverso il brand ShuiJingFang; nel 2012 la multinazionale inglese salirà poi al 53% delle quote della società, la quale viene interamente rilevata l'anno successivo. Nel 2011 Diageo continua la sua politica di acquisizioni di società produttrici di realtà locali rilevando la Mey Icki, principale produttrice di bevande alcoliche in Turchia, per £1.3 miliardi, e leader di mercato nel Paese nella produzione del raki, l'alcolico tradizionale turco, insieme ad altri marchi di alcolici tra cui Yeni. Nel 2012 Diageo entra nel 27% del capitale della società produttrice di alcolici indiana United Spirits, proprietaria di brand leader di mercato come whisky McDowell e Bagpiper; nel 2014 salirà poi al 55%, acquisendone il controllo. Sempre nel 2014, il gruppo inglese rileva il 50% che ancora non possedeva della proprietà di Don Julio, brand messicano produttore di una vasta gamma di tequila, dalla Tequila Cuervo La Rojena (produttore del Jose Cuervo, la marca di tequila più venduta al mondo); in cambio Diageo, oltre al pagamento di 408 milioni di dollari per la transazione, cede al gruppo del Messico la proprietà del suo marchio di whisky irlandese Bushmills. Il prodotto viene incluso da Diageo nella sua lista di Reserve Brands, una collezione di distillati ultra-premium posseduta dal gruppo.[16] Nel 2015 Diageo decide di dismettere gran parte del suo business nel settore dei vini, cedendo negli Stati Uniti e Regno Unito le attività controllate attraverso la divisione Chateau & Estate (comprendente i marchi Beaulieu, Sterling, Provenance, Rosenblum, Acacia, Hewitt e Blossom Hill) alla società americana Treasure Wine Estates, ad eccezione dei brand britannici Justerine & Brooks e Chalone Vineyard;[17] i marchi posseduti sul mercato argentino Navarro Correas e San Telmo vengono invece ceduti al Grupo Penaflor.[18] Alla fine dello stesso anno, Diageo riprende la sua politica di interessi in realtà locali, investendo tramite la sua divisione Distill Ventures 10 milioni di £ nel capitale della società privata danese Stauning Whisky, produttrice dell'omonimo whisky Stauning.[19] Nel 2016, il brand di cognac Grand Marnier, di cui Diageo aveva i diritti di commercializzazione e distribuzione in 61 Paesi dal 2009,[20] viene ceduto a Campari.[21] Nel 2017 viene rilevata per 1 miliardo di dollari la proprietà del brand di tequila di fascia alta Casamigos, fondato quattro anni prima da George Clooney e altri due soci, rafforzando la presenza del gruppo nel comparto delle salse piccanti dove era già presente con i marchi Don Julio, DeLeón e Peligroso.[22] Nel 2018 vengono ceduti per 550 miliardi di dollari alla società americana Sazerac Company i marchi Seagram’s VO, Seagram’s 83, Seagram’s Five Star, Myers’s, Parrot Bay, Romana Sambuca, Popov, Yukon Jack, Goldschlager, Stirrings, The Club, Scoresby, Black Haus, Peligroso, Relska, Grind, Piehole, Booth’s e John Begg, in quanto non più ritenuti strategici dal gruppo inglese.[23] Nell'agosto 2019, Diageo opera una diversificazione dal business di gestione di marchi di bevande esclusivamente alcoliche, rilevando da Bed Branson la maggioranza di Seedlip Limited, società privata britannica produttrice del brand di liquori analcolici Seedlip, di cui aveva già rilevato il 20% nel 2016 tramite la sua divisione Distilles Ventures.[24]
Source credits : Wikipedia / Unsplash